Capolona
Situata nella valle costeggiata dal fiume Arno, Capolona può essere definita la porta d'ingresso del Casentino. Il toponimo sembra derivi dal composto di Campo Leone o "caput Leone" ed è menzionata per la prima volta in un documento del 943, riguardante la donazione dell'area ad un feudatario di Arezzo. Se ne trova già menzione in uno scritto dell'XI secolo la Pieve di Santa Maria Maddalena a Sietina, chiesetta romanica a tre navate con affreschi di scuola aretina. Interessanti sono anche la Pieve di San Giovanni Battista, il cui impianto originario risale al V secolo, subendo però, rimaneggiamenti successivi, la Pieve di San Michele Arcangelo, la Chiesa di San Martino sopr'Arno, documentata sin dal 1017 e completamente rimaneggiata nel XIX secolo, ed il Museo dell'Acqua "La Nussa", uno dei numerosi ecomusei del Casentino.
- Salumi e Carni
La regina delle carni aretine è l'Anguilla dell'ancione: un filetto trattato e messo a stagionare e gustato affettato sottile su crostino di pane toscano ed olio extravergine di oliva. Ci sono inoltre le salsicce sotto crusca: salsicce fatte stagionare all''aria della Valtiberina, poi finite di appassire sotto la crusca. Questo metodo veniva usato nelle campagne in alternativa all''olio, quando era privilegio di pochi.
- Frutta e Conserve
In tutta la provincia aretina sono famosi i frutti di bosco, le sue more, e i suoi ribes con i quali si realizzano ottime conserve soprattutto di ribes, il quale si lascia bollire con zucchero e un po' di succo di limone finché non ha raggiunto la densità voluta. Si mette nei vasi ancora bollente e si chiude ermeticamente conservando in lungo fresco e al buio.
- Olio e Grassi
L’olio extravergine d’oliva Toscano I.G.P. è un olio molto pregiato tipico della Regione Toscana. Viene prodotto con la menzione geografica aggiuntiva “Colline di Arezzo” quando ottenuto dalle olive delle varietà Frantoio Moraiolo e Leccino presenti, da sole o congiuntamente. Ha un verde intenso carico al giallo con evidenti note cromatiche verdi. L’odore è di fruttato intenso. Si caratterizza per il sapore piccante e leggermente amaro che con il tempo si attenua. Ha un retrogusto persistente.
- Pane e Pizze
Il pane toscano occupa un posto in primo piano tra i prodotti tipici da forno locali: alcuni comuni della provincia di Firenze fanno addirittura parte del circuito delle Città del Pane perché ospitano aziende produttrici di pane tipico. La lievitazione naturale, la cottura a temperatura non elevata, la notevole pezzatura sono alcuni degli elementi che rendono tipico questo prodotti, ma la caratteristica base è la mancanza assoluta di sale, causata dalla storica guerra del sale tra le repubbliche marinare di Pisa e Firenze.
- Liquori ed Infusi
Il nocino delle Streghe: e il liquore tipico per eccellenza. La leggenda narra di streghe sotto gli alberi di noce sorprese a far pozioni magiche utilizzandone il frutto acerbo la notte del 24 Giugno «Notte di San Giovanni»……… E’ antica tradizione che, per ottenere il Nocino, le noci ancora acerbe, morbide e ricche di oli e vitamine, vengano raccolte nella notte più breve dell’anno. L’infuso, ottenuto aggiungendo al miglior alcool i «malli» delle noci tagliati in 4 parti, deve essere messo a macerare per 11-12 mesi. Si procede quindi alla torchiatura ed un ulteriore periodo di riposo. L’ aggiunta di una miscela zuccherina e aromi naturali, finiscono il preparato. Ottimo come digestivo a fine pasto, può essere utilizzato per guarnire dolci e gelati.
- Vini
Le terre di Arezzo producono da sempre ottimi vini: i rossi da sempre sono i vini più noti ed apprezzati ma anche i vini bianchi danno grande espressione grazie alle terre, al sole ed alla passione di chi da generazioni ne cura la coltivazione e la produzione. I migliori vini delle terre aretine sono: il Chianti Colli Aretini, il Vinsanto del Chianti dei Colli Aretini Occhio di Pernice, il Valdichiana DOC.
- Miele
Il miele della provincia di Arezzo ha diverse origini botaniche e sul territorio si trovan diverse tipologie di miele: millefiori, acacia, melata di abete, corbezzolo, castagno, lupinella, girasole. Alcune di queste hanno un’elevatissima qualità e specificità che lo rendono estremamente ricercato. Questo miele contiene centinaia di sostanze: fruttosio, glucosio, polisaccaridi, vitamine, enzimi, acidi organici, sostanze ormonali e vanta numerose proprietà farmacologiche. - Prodotti Tipici Toscani
La Toscana è una regione italiana dell'Italia centrale.In Toscana vi è una vera e propria tradizione, e rispetto alle antiche ricette; tra i prodotti culinari, più famosi, vi è il pane senza sale.La cucina Toscana, oltre ad essere molto tradizionale, è anche molto povera, basti pensare al pane raffermo utilizzato nella ribollita, o a tutt le varie zuppe.La pasta, è molto utilizzata, specialmente con sughi fatti di funghi, selvaggina fresca, olio e pecorino.utilizzate tantissimo sono le carni, infatti, tra i prodotti più rinomati in tutta Italia, vi è la Fiorentina, un taglio della carne di vitello o scottona, il peso varia e arriva fino a 1,5kg di carne.
Ottimi sono le carnie del maiale, utilizzato per fare: prosciutti toscani, salame toscano, salsiccia e pancetta; le carni di manzo, tra la Chianina e Maremmana.
I dolci toscani, sono preparati con pochi ingredienti, molto buoni: dalle frittelle di San Giuseppe, al Pan dei Morti, un dolce fatto con noci e uvetta; pan ramerino, la schiacciata, biscotto di mezz'agosto, e tantissime altre specialità.
- Buccellato toscano
E' composto farina, zucchero, burro, lievito di birra, uova, latte, uvetta, semi di anice e sale. Formate una palla con la pasta e lasciatela lievitare per 30'; formate delle ciambelle, e incidetele per facilitare la lievitazione. Lasciatele riposare per 1 ora. Spennellate e infornate per un'ora circa. - Cinghiale in umido
Lavate la carne di cinghiale, tagliatela e marinatela con tutti gli odori in acqua ed aceto per 12 ore; preparate un battuto con cipolla, carota, rosmarino e sedano. Tolta dalla marinatura, cuocere la carne a fuoco alto per farle fare acqua. Scolate l'acqua, aggiungete l'olio ed il battuto e quando appassisce aggiungere peperoncino, ginepro, capperi e olive. Salate e pepate. Quando la carne è rosolata evaporate con vino rosso, unite i pomodori, acqua e cuocere per 120': servite con polenta o patate lesse.
- Crostini toscani
Pulire e lavare i fegatini, asciugarli e tagliarli, tagliare le verdure e soffriggerle in padella con olio. Versare nel soffritto i fegatini, salare, bagnare con il marsala e unirvi del brodo. Cuocere per 15' aggiungere capperi e acciughe. Mixare i fegatini ottenendo un composto omogeneo, tagliare del pane toscano e scaldarlo: spalmarvi il composto di fegatini e servirli caldi.
- Farro alla lucchese
Lessare i fagioli messi ammorbiditi, passare la metà dei fagioli ed rimettere la purea nel brodo, conservare interi gli altri. Rosolare gli odori e le verdure, aggiungere il farro, soffriggere e mescolare, unire pomodoro, brodo e la purea dei fagioli. Salare, pepare e lasciar e bollire. - Frittelle di San Giuseppe
Si cucinano lessando il riso in acqua e latte con una stecca di vaniglia fino a che non risulti morbido. Formare delle palline, friggerle, scolarle su carta assorbente e servirl spolverizzate con zucchero a velo. - Panforte
E' un tipico dolce natalizio di antiche origini; da sempre viene preparato con conce di arancia, cedro, melone, mandorle e spezie. Per una copertura prefetta, oggi si usa lo zucchero vanigliato anziché il pepe nero. - Pappardelle con cinghiale
Sono un robusto primo piatto grossetano, sgono preparate tagliando la carne marinata, rosolata con un trito di cipolla, carote, sedano e spezie. Si aggiungono vino rosso, passata di pomodoro, e si fa bollire per 90'. - Risotto nero
E' un primo piatto di pesce molto pregiato è arricchito da gamberi e calamari freschi, sfumato con un fumetto di pesce: il profumo di questo piatto invita all'assaggio e trasporterà in riva al mare: si porterà in tavola un piatto gustoso dal sapore mediterraneo. - Salsa pomodori e funghi
Lavate e pulite i pomodori; tritate cipolline, carote, sedano, basilico, prezzemolo e salvia. Salate, mescolate e bollite per 60', setacciate e tenetelo da parte. Affettate cipolle e funghi, soffriggere burro, olio, cipolle e funghi; unite il passato, rimescolate e cuocete per 30': adatta per tutti gli usi. - Sugo toscano
Preparate un battuto di verdure, rosolarlo in olio, appena imbiondisce, aggiungete e soffriggere la carne, inserire vino bianco e ritirare. Passate i pomodori pelati, versarli nel tegame con gli aromi e la carne, salate, pepate e cuocere fino a quando sarà denso. - Tonno briaco
Soffriggete olio, cipolla, prezzemolo e alloro; mettete i tranci di tonno, rosolateli, salate pepate e versate il marsala: cuocete per 10'; friggete il pane, scolatelo e impattatelo, appena cotto il tonno, disponetelo sul pane e tenete al caldo. Soffriggete in olio le acciughe, spappolatele, versate il sugo di cottura del tonno filtrato, aggiungete capperi e succo di limone, salate, bollite, versate la salsa sul pesce e servite. - Zuccotto alla fiorentina
Foderare lo stampo con fette di pan di spagna e bagnare con l'inzuppatura al vin santo, montare la panna con lo zucchero; unire, a una metà, scaglie di cioccolato e all'altra il cacao setacciato, il cioccolato e lo sciroppo. Riempire lo zuccotto metà con panna montata bianca e scaglie di cioccolato e l'altra metà con la panna al cioccolato. Ricoprire con pan di spagna e inzuppare ancora. Raffreddare per 4 ore, impattare, decorare e servire.
- Zuppa di ricottaImbiondire una cipolla tritata fine, pepe e sale; rosolate la ricotta di pecora, aggiungete spinaci e girate. Spegnere e inserire pomodoro fresco, versare tutto sul pane raffermo, tagliato a fette e tostato, grattugiate sopra il cacio pecorino maremmano e servire.

La filiera del tartufo è protagonista di questa manifestazione realizzata in stretta collaborazione con l’Associazione Tartufai delle Valli Aretine. Saranno rappresentate tutte le attività che stanno intorno al tartufo: dalla coltivazione, alla raccolta, all’addestramento dei cani…” Sarà un’occasione unica per far conoscere e valorizzare il tartufo, in particolare il pregiato “marzuolo”, che trova nel territorio di Capolona un habitat favorevole fra i migliori della provincia aretina”, sottolinea l’ATVA. L’Associazione ha accolto con particolare plauso l’iniziativa del Comune di Capolona che, in fase di revisione del Regolamento Urbanistico approvato prima dello scorso Natale, ha introdotto una norma a tutela del tartufo.